Sono molti i ragazzi che si chiedono cosa studiare per programmare videogiochi e dovete sapere fin dall’inizio che la passione per i videogame non è sufficiente. Serve studiare, approfondire, conoscere, imparare. Solo così potrete fare di un videogioco il vostro lavoro.
Questo anche perché in Italia l’industria dei videogames non è certo la più florida e non è paragonabile al Giappone o agli Stati Uniti.
Chi è il programmatore di videogiochi
Prima di capire cosa studiare per programmare videogiochi è utile capire quale mansione si andrà a svolgere in futuro.
Chi programma videogames altro non è che un programmatore che, come tale, deve essere specializzato su determinati linguaggi informatici, come ad esempio C++, C#, Unity oppure UE (Ural Engine).
Il percorso formativo: cosa studiare per diventare programmatore videogames
Se uno desidera diventare programmatore di videogiochi la strada da percorrere non è certo breve: matematica con particolare attenzione allo sviluppo e creazione di algoritmi, fisica, programmazione informatica e linguaggi, sono solo alcune delle materie che il percorso scolastico invita ad affrontare.
Questo è il primo passo per diventare programmatore.
Poi è giusto specializzarsi, proprio come fa il medico.
Studiare per programmare videogiochi significa acquisire anche competenze di design, di animazioni e di musica.
Un videogame è infatti composto da una parte informatica, una musicale, una di animazione e una (preponderante) di grafica.
Ecco quindi che se desiderate diventare programmatori di videogames dovete approfondire le conoscenze di game designer a più livelli, di creazioni musicali attraverso il computer e allo stesso modo di animazioni.
Il percorso formativo per diventare programmatore di videogiochi prevede quindi una base eccellente di programmazione, sia pratica che teorica, per poi sviluppare successivamente altre conoscenze su programmazione e sviluppo software, unendo la figura del programmatore a quella dello sviluppatore.
Le possibilità in Italia
L’Università degli Studi di Milano ha recentemente introdotto un corso di laurea in informatica con specializzazione ludica, con l’obiettivo di diffondere nuove basi, strumenti concettuali e metodi finalizzati alla formazione di professionisti in grado di inserirsi in ambito videoludico.
Le specializzazioni attualmente possibili sono Game Designer e Game Developer, ovvero disegnatore di giochi (figura molto simile al programmatore anche se più orientata alla parte grafica) e sviluppatore di videogames.
Il Game Designer si occupa prevalentemente degli aspetti grafici e di interfaccia utente, mentre lo sviluppo software è più un concetto correlato alla seconda specializzazione (quella di sviluppatore).
Se il Game Designer è più canalizzato verso un percorso di progettazione game, il Game Developer ha maggiori competenze informatiche di programmazione e sviluppo.
Questa è la realtà italiana attuale in tale ambito. Sicuramente all’estero la scelta è più vasta, soprattutto in Estremo Oriente e negli Stati Uniti.
Nel nostro Paese vi sono poi iniziative estemporanee che puntano molto sull’aspetto del videogame, come concorsi, master specifici e corsi specialistici per chi ama l’ambito della programmazione videogiochi.
L’Università di Verona, ad esempio, ha lanciato qualche tempo fa un Master in Game Development.
Recentemente si sono aperte due accademie per fornire la formazione in ambito videogames.
Le Accademie in Italia
La prima è la Vigamus Academy.
Nonostante il nome “anglosassone” in realtà è di matrice romana e ubicata proprio nella capitale.
Non solo fornisce le basi informatiche per la programmazione e sviluppo videogiochi, ma ricomprende anche nozioni specifiche di marketing e abbraccia a 360 gradi diversi aspetti.
Se da un lato fornisce una formazione completa, dall’altro non offre nulla di specializzato e quindi nonostante sia un percorso formativo riconosciuto a livello nazionale, dato che comunque rilascia una laurea, sarà poi opportuno approfondire in altri modi la vostra conoscenza della materia.
Nel caso in cui decidiate di frequentare la Vigamus Academy ne uscirete con una buona base per potervi poi specializzare nell’ambito videoludico a voi più gradito.
Intraprendere poi il percorso formativo di programmatore o di sviluppatore videogiochi sarà operazione più facile dopo che vi sarete laureati alla Vigamus.
Una seconda opportunità per studiare da programmatore videogiochi si trova sempre a Roma ed è l’Accademia Italiana Videogiochi (AIV).
L’obiettivo è di formare programmatori e sviluppatori capaci e di livello.
Per questo sono corsi a numero chiuso in modo che gli insegnanti abbiano la possibilità di seguire con adeguatezza e attenzione gli allievi. Si premia la qualità a discapito del numero di iscritti.
I percorsi possibili sono essenzialmente due: programmatore e grafico per videogiochi.
La formazione di base ha una durata biennale e, dopo un primo anno in cui si imparano le nozioni generali, il secondo è più improntato agli approfondimenti e alla specificità dell’ambito scelto.
Un terzo anno aggiuntivo è facoltativo ed è maggiormente finalizzato alla pratica di una demo alternata ad un ciclo di seminari e incontri di approfondimento con esperti del settore.
L’ammissione all’Accademia Italiana Videogiochi non prevede requisiti scolastici particolari e chiunque può fare domanda.
L’auto apprendimento di chi vuole studiare per diventare programmatore di videogiochi
Nell’ambito videoludico, dove non si trovano tante risorse formative, è importante essere determinati e fermi nelle proprie intenzioni.
Se volete davvero diventare programmatori di videogiochi dovete darvi da fare anche autonomamente.
I libri sulla materia sono molteplici, la maggior parte dei quali scritti in lingua inglese e provenienti dall’America oppure tradotti dalla lingua giapponese.
Basta cercare su Amazon per avere diverse idee e spunti. Ecco alcuni nostri consigli
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E’ un testo che esprime molti concetti in modo teorico ma che sono molto utili in tema di apprendimento per poi capire meglio le fasi successive della grafica in ambito videoludico.
Game Programming Patterns è invece un libro che riesce a fornire una buona infarinatura sulla programmazione di videogiochi.
Se desiderate avere una introduzione a come affrontare eventuali problematiche che dovreste considerare in fase di programmazione videogiochi, questo è ciò che fa per voi.
Riesce a donarvi una maggiore capacità di apprendimento e soprattutto contribuisce ad arricchire il vostro bagaglio culturale in materia.
Lo sviluppatore di videogiochi
E’ utile soffermarsi anche su questa figura che molti confondono con il programmatore di videogames. In realtà sono persone differenti che però lavorano fianco a fianco e hanno, di base, i medesimi studi.
Lo sviluppatore di videogiochi è colui il quale crea il gioco, studiandone ogni aspetto, migliorandolo attraverso test e prove. Il programmatore è colui il quale traduce le idee dello sviluppatore in linguaggio informatico, creando il software.
Lo sviluppatore deve avere l’idea, la quale dovrà essere affiancata dalla creatività e anche da una buona dose di intuizione.
Come anche per il programmatore, la frequentazione di corsi e team di lavoro porta ad accrescere le competenze, dopo aver però frequentato l’Accademia Italiana Videogiochi, ovvero una delle pochissime opportunità che l’Italia offre per la formazione in videogames.
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Conclusione
Per sapere cosa studiare per programmare videogiochi è necessario innanzitutto sapere programmare e avere conoscenze di base relative ai linguaggi informatici.
Per diventare programmatori di videogiochi è importante essere determinati e cercare di sviluppare conoscenze personali in diversi modi, anche uscendo dai normali percorsi scolastici, che in Italia non sono molto sviluppati nel campo.
Nonostante questo vi sono due accademie importanti che vale la pena prendere in seria considerazione nel caso in cui vogliate intraprendere la strada della programmazione videogames.
La lettura di testi specifici e la partecipazione a eventuali seminari sull’argomento sono buoni metodi per poter sviluppare conoscenze personali e approfondire le nozioni già in vostro possesso, oppure apprenderne di nuove.