Perché i giapponesi vivono così a lungo?


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E’ nato il 25 Luglio 1905 ed è attualmente l’uomo vivente più vecchio del mondo con i suoi 112 anni e 259 giorni secondo il Guiness World Record, si chiama Masazo Nonaka ed è, come si può facilmente intuire dal nome, giapponese.

Se invece andiamo a cercare quale sia stato l’uomo più vecchio mai esistito al mondo, sempre scrutando gli archivi del Guiness World Record, salta fuori Jiroemon Kimura, con i suoi 116 anni e 54 giorni, nacque nel 1897, morendo nel 2013.

Indovinate un po? Anche lui ovviamente giapponese.

Quale sarà il segreto della conosciuta longevità del popolo giapponese? Per quale motivo in Giappone sono presenti così tanti ultracentenari?

Cerchiamo di scoprire quali possano essere i segreti di questa popolazione per riuscire a vivere così a lungo.

I segreti della longevità del popolo giapponese

Non è affatto un segreto che i giapponesi vivano più a lungo di tantissime altre popolazioni al mondo.

Basta anche solo guardare i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che assegna al Giappone un’aspettativa di vita media di 87 anni per le donne e di 80 anni per gli uomini, numeri tra i più alti al mondo.

Pensate che in Italia l’aspettativa media è pari a 83 anni per le donne e 77 per gli uomini.

Tra le cose più interessanti in tal senso è inoltre il fatto che pare che i giapponesi vivano a lungo in perfetta salute, senza alcun bisogno di cure e ben distanti da ospedali. Alcuni studi parlano che di norma un giapponese non incorra in problemi di salute sino ai 75 anni.

Ciò che si verifica in Giappone non è poi così differente dalla situazione che gli studiosi hanno scoperto in Sardegna.

Si, proprio nella splendida isola sarda, tra le sue spiagge dorate e il suo mare azzurro, c’è un’altissima concentrazione di ultracentenari, per lo più concentrati nella zona dell’Ogliastra.

Anche il Giappone possiede un’area nella quale la longevità degli abitanti è ancora maggiore rispetto al resto del paese. Si tratta della zona di Okinawa, che nelle antiche leggende cinesi veniva definita come la “terra degli immortali”.

Ma cerchiamo di capire ora quali siano i fattori che esercitano maggiore influenza sulla longevità giapponese. Vediamoli nel dettaglio.

La dieta giapponese

Tutti sappiamo come il cibo con cui ci nutriamo abbia un forte effetto sulla salute del nostro corpo. Così l’alimentazione è uno dei principali fattori ad influenzare la longevità dei giapponesi.

La dieta tipica in Giappone si compone di cibi estremamente nutrienti, ma a basso contenuto calorico come pesce, prodotti a base di soia, riso, tofu e verdure.

Il riso in particolare è un alimento presente praticamente ad ogni pasto ed è un alimento che dona sazietà con pochissimi grassi. Il pesce è invece una ricca fonte di Omega 3 e grasso vegetale.

Spesso si consumano anche alghe, che negli ultimi anni si sono diffuse anche in Europa, che hanno molti benefici sull’organismo essendo ricche di minerali e vitamine.

Dall’altra parte invece un alimento spesso assente dall’alimentazione giapponese è la carne, specie quella rossa che, come noto, ha invece degli effetti negativi sull’organismo, specie per la sua influenza nell’insorgere di malattie cardio-circolatorie.

A tutto ciò si aggiunge poi la pratica diffusissima in Giappone di bere il tè, specie quello verde, che è anche un ottimo antiossidante.

Va inotre aggiunta a ciò la tendenza tutta giapponese di evitare di abbuffarsi eccessivamente durante i pasti, prediligendo invece piccole porzioni e una lenta consumazione del pasto, grazie soprattutto all’uso delle bacchette.

Ma il cibo può veramente essere l’unica spiegazione alla longevità giapponese? E lo stile si vita stressante che tanti giapponesi si trovano a vivere, fatto di lunghe giornate di lavoro e di altissima competitività, non svolge un effetto negativo sulla qualità di vita dei giapponesi?

Vediamo quali potrebbero essere le ulteriori spiegazioni al fenomeno.

Lo stile di vita

E’ vero che in alcuni luoghi del Giappone lo stile di vita è abbastanza arduo. Mi riferisco nello specifico all’alta competizione della società giapponese e dell’estrema dedizione al lavoro che tanti giapponesi applicano nella loro vita di tutti i giorni.

E’ vero però che queste difficili condizioni si vivono esclusivamente nelle grandi città come Tokio o Kyoto, mentre esiste un vasto territorio dove le cose non stanno proprio così.

Nel Giappone rurale infatti o nel luoghi come appunto Okinawa, si assiste ad un ritmo di vita molto rilassato fatto di antiche tradizioni e completa assenza di stress.

A testimonianza di tale prassi sono i numerosi onsen termali diffusi in tutto il territorio e facenti parte della tradizionale cultura dei cittadini giapponesi.

Se da una parte si assiste dunque ad una vita frenetica, il cui esito più negativo è l’alto tasso di suicidi, dovuti alla forte competizione in ambito scolastico e lavorativo; dall’altro si assiste ad uno stile di vita molto più blando e calmo, fatto di pratiche tradizionali come lo yoga o le arti marziali, di vita in mezzo alla natura, di lunghe camminate e di un forte utilizzo della bicicletta.

Rapporti sociali e familiari

Un altro fattore che potrebbere incidere positivamente nella longevità dei giapponesi ha sicuramente a che fare con la fitta trama di rapporti sociali che regolano la vita degli abitanti del Sol Levante.

La tradizione giapponese affida infatti estrema importanza agli anziani, considerati saggi e molto rispettati. L’anziano in Giappone assume quindi un ruolo particolarmente importante nelle dinamiche familiari e il suo forte coinvolgimento evita l’insorgere del fenomeno dell’isolamento, al quale spesso invece i nostri anziani devono far fronte.

Questo importante ruolo degli anziani all’interno della famiglia è forse figlio della tradizione buddista, la quale prevede che i figli debbano prendersi enorme cura dei genitori anziani.

Allo stesso tempo gli anziani cercano di mantenere un ruolo attivo all’interno delle dinamiche familiari, cercando di apportare sempre un proprio contributo, sia come semplici consiglieri per i più giovani che attivamente nella gestione stessa della casa.

L’igikai

Un tratto tipico della cultura giapponese è quello che viene definito Igikai. L’igikai è la molla che la mattina ci fa alzare dal letto, è il motivo che giustifica la nostra esistenza e che ci guida nel corso della vita.

Tutti posseggono un igikai o quantomeno dovrebbero. Può essere il lavoro che amiamo svolgere, una passione che vogliamo coltivare o un hobby che amiamo con tutte le nostre forze.

Secondo alcuni studi esiste una forte correlazione tra il possedere un forte igikai e il condurre una vita sana e più longeva. La scienza insomma confermerebbe la correlazione positiva tra dinamiche psicologiche (come appunto il possedere un obbiettivo nella vita) e dinamiche biologiche (quale appunto avere una lunga vita in salute).

L’igikai acquisterebbe particolare importanza soprattutto dopo la pensione, con il venir meno dei doveri lavorativi. Il rischio infatti a cui spesso tanti anziani incorrono è quello di perdere dopo una vita di lavoro, la loro passione o il loro impulso verso un obbiettivo.

Chi non rinuncia all’igikai anche in tarda età riuscirebbe invece a mantenere una vita attiva, sentirsi utile all’interno della comunità e continuare a svolgere attività interessanti, il che a sua volta avrebbe influenza sulla durata stessa della vita.

Stare attivi, continuare a svolgere attività fisica, mantenere un senso di utilità all’interno della comunità, nonché un forte senso di appartenenza rappresenterebbe dunque uno dei motivi principali per il quale in Giappone si viva più a lungo.

Conclusioni

Non esiste forse un unico motivo certo per cui i giapponesi abbiano una vita così lunga. A mio personale parere, vanno considerati l’insieme delle motivazioni appena viste nella loro complessità e interrelazione per poter rispondere ad una non così semplice domanda come quella del nostro articolo.

Certo dall’esperienza giapponese, c’è qualcosa da imparare.

Evitare l’alto consumo di carni e le abbuffate eccesive è il primo esempio.

Cercare di condurre una vita attiva all’aria aperta potrebbe essere il secondo.

Infine, quello che a mio avviso è forse l’insegnamento più importante, è quello di mantenere in tutto il corso della vita una forte passione. Non importa verso che cosa, ma la passione è ciò che deve guidare il nostro agire quotidiano.

Dunque trovate anche voi il vostro Igikai. Se non lo avete, ponetevi delle domande, fate nuove esperienze e andate alla ricerca.

Sappiate che trovarlo, potrebbe allungare la vostra vita di qualche anno!

Alessio Deidda

Ha una grande passione per il Giappone e per gli Anime, ama i Giochi di Ruolo, tra i suoi titoli preferiti : Final Fantasy VII e Suikoden V, gioca spesso anche a Senran Kagura Estival Versus.

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